Rileggiamo Mazzini e ci pensiamo su un momento. La lingua è “antica”, le idee ci paiono perenni.
Non dite: io; dite: noi. La Patria si incarni in ciascuno di voi. […] Dove non è Patria, non è Patto Comune al quale possiate richiamarvi: regna solo l’egoismo degli interessi. […] AMATE LA PATRIA. LA PATRIA E’ LA NOSTRA CASA.
[…] Ma lavorando per la Patria noi lavoriamo per l’Umanità! […] Dio è in voi, non v’è dubbio; ma Dio è pure in tutti gli uomini che popolano con voi questa terra. […]
Nessun popolo vive oggi esclusivamente dei propri prodotti. Voi vivete di cambi, d’importazioni e d’esportazioni. E dunque […] Non v’è speranza se non nel miglioramento universale, nella fratellanza di tutti i popoli d’Europa e dell’Umanità.
IN QUALUNQUE TERRA VOI SIATE, DOVUNQUE UN UOMO COMBATTE PEL DIRITTO, PEL GIUSTO, PEL VERO, IVI E’ UN VOSTRO FRATELLO; DOVUNQUE UN UOMO SOFFRE, TORMENTATO DALL’ERRORE, DALL’INGIUSTIZIA, DALLA TIRANNIDE, IVI E’ UN VOSTRO FRATELLO.
Da Giuseppe Mazzini, I doveri dell’uomo, 1860.
Ci pensiamo ancora un po’. Ci pensiamo e (non) ci stupiamo: 1860!!! Mazzini, padre della Patria italiana.
Pensiamo all’oggi e concludiamo: i giapponesi che soffrono sono nostri fratelli; i libici massacrati sono nostri fratelli.
Pensiamo che amare la propria patria sia giusto e bello. È amare la propria casa. Pensiamo anche, però, che amare la propria patria non significhi affatto disprezzare o odiare le patrie altrui! Ce lo ha insegnato Mazzini: il patriottismo NON è nazionalismo! Forse in altre lingue (come l’inglese) la differenza semantica non è ben marcata come nell’italiano, ma nella nostra cultura linguistica i due termini non hanno il valore di sinonimi. Si deve essere patrioti; non si deve cadere nel veleno del nazionalismo. Il patriota Mazzini sognava il “banchetto delle nazioni sorelle”.
Speriamo che il messaggio di Mazzini non venga dimenticato troppo presto, ma è facile vedere i segni dell’oblio avanzare anche nel nostro Paese. Al sud e al nord.
Amare la propria patria italiana significa anche amare tutte le altre patrie; significa però anche impegnarsi a combattere gli arruffa-popolo che approfittano della paura del diverso per costruirsi una carriera politica. In Italia, in Libia, ovunque.
Mario e Simone
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